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CANTIERE - INVERNO 2018-2019
Committente progetto e lavori prima fase (inverno 2017-2018):
GARDA TRENTINO S.P.A.
Marco Benedetti
Roberta Maraschin
Committente lavori seconda fase (inverno 2018-2019):
ASSOCIAZIONE MONDO PONALE
Competenza P.A.T. ed impresa esecutrice dei lavori:
SERVIZIO SOSTEGNO OCCUPAZIONALE E VALORIZZAZIONE AMBIENTALE
Enzo Coppola
Claudio Marconi - Direttore dei Lavori
Sergio Scarpiello - Assistente di cantiere
Pianificazione generale dei lavori di protezione e sistemazione del sentiero:
COMUNITA' ALTO GARDA E LEDRO
Mauro Malfer
Gianfranco Zolin
Valerio Spagnolli
PROGETTAZIONE lavori di sistemazione del Sentiero Alpino del Ponale D01:
STUDIO FLL - RIVA DEL GARDA
Antonio Lotti
Silvia Piolini
Marco Pasotti
NUOVO LOGO DEL SENTIERO
SENTIERO APERTO
ESTATE 2019
PROGETTO
L’ intervento progettuale prevede la sistemazione del Sentiero del Ponale,
classificato D01 nell’Elenco dei Sentieri Alpini del Servizio Turismo della P.A.T.
Il sentiero è inserito nel sedime della vecchia strada del Ponale, che risaliva la valle del torrente, collegando Riva del Garda con la Valle di Ledro.
Costruita a metà dell’800, la strada è rimasta in uso fino al 1995, anno della definitiva chiusura in seguito all'apertura della nuova galleria di collegamento di Ledro con Riva del Garda.
Il sentiero del Ponale è utilizzato per il passaggio di pedoni e mountain bike dal 14 luglio 2004, a seguito della conclusione dell’intervento di rinaturalizzazione a cura del Servizio Opere Stradali e del Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale della PAT.
Il nuovo sentiero è stato oggetto di una serie di interventi di manutenzione per opera del Comitato Giacomo Cis di Riva del Garda, ma ora l’individuazione del tracciato che si è formato naturalmente a seguito del calpestio continuo e prolungato e soprattutto del passaggio di MTB viene ad avere una connotazione disordinata e pericolosa per la contemporaneità del passaggio di pedoni e bikers.
Cenni storici sul Ponale
La Strada del Ponale fu costruita tra il 1º febbraio del 1848 ed il 3 gennaio 1851, per opera di Giacomo Cis, allora importante commerciante di Bezzecca.
Opera che liberò la valle di Ledro da un secolare isolamento dovuto alla mancanza di strade carrabili a collegamento con l’Altogarda.
Nel 1891 la strada fu percorsa per la prima volta da automobili private.
Durante la prima guerra mondiale la strada venne controllata dal Genio Militare che realizzò alcune modifiche all’assetto del sedime del percorso, e negli anni ‘50 la via subì altre modifiche e miglioramenti, con la realizzazione di ulteriori gallerie per facilitarne l’uso veicolare.
Il fondo stradale è stato asfaltato, i muretti di protezione rinforzati ed in alcuni punti, dove era possibile, sono stati fatti dei lavori di allargamento.
Originariamente nell’800 il percorso era dotato di tre gallerie che sono poi diventate sette.
Nel 1981 la Provincia di Trento, su sollecito dell’allora sindaco di Molina di Ledro Agnese Rosa, realizzò un asse stradale alternativo in gran parte in galleria, che entrò in funzione nel 1992.
A seguito della costruzione del nuovo tunnel, la strada del Ponale andò in disuso e venne chiusa al traffico.
Dopo anni di incurie ed abbandono, tra il 2003 ed il 2004 la PAT realizzò una serie di interventi di rinaturalizzazione, ed il 14 luglio del 2004, venne trasformata in un sentiero di montagna aperto a pedoni e mountain bike.
Descrizione del progetto
Il progetto proposto mira ad una sistemazione dell’attuale tracciato modificatosi in maniera estremamente disordinata e confusa a causa del passaggio pedonale e ciclabile sul fondo naturale del sedime della vecchia strada dismessa e rinaturalizzata nel 2004.
La lunghezza del Ponale, da Riva fino alla Valle di Ledro, è di circa Km 3,5 e lo sviluppo dell’intervento progettuale si estende, dalla barriera a valle della 1a galleria a quota +83.90 s.l.m. fino alla barriera a nord, in corrispondenza del bar Ponale Alto, a q.ta 231.10 s. l. m., per una lunghezza totale di 2.365 m.
L'andamento altimetrico è abbastanza regolare con pendenza media del 4,50% e con punte al 6,00%.
L’assetto planimetrico, è piuttosto tortuoso perché il tracciato originario ha dovuto seguire la configurazione delle pareti del Monte Rocchetta con sostanziali rientranze dovute alle numerose vallette che scendono dal monte. E’ caratterizzato dalla presenza dei relitti del percorso originario del 1850 all’esterno delle quattro gallerie costruite ai primi del ‘900 e negli anni cinquanta. Si tratta dei relitti R1, R4, R5 ed R6, come meglio rappresentati nella documentazione fotografica di progetto, che creano, al passaggio, vedute panoramiche importanti sull’alto lago, con sensazioni visive sempre diverse a seconda della stagionalità.
A tal proposito, attraverso un’opportuna segnaletica, si propone di mantenere il passaggio pedonale verso lago, ed il flusso di MTB verso monte, anche nelle zone in cui necessariamente tale passaggio è promiscuo. La sistemazione del fondo prevede una rettifica con accorpamento dei tracciati che sono, di fatto, molto evidenti ed in parte separati tra loro in un unico sentiero che regolarizza il passaggio e ne determina un piccolo rallentamento nei tratti troppo rettilinei ed in corrispondenza delle curve.
fotoinserimento intervento su tornante e sistema di protezione a lago
In corrispondenza dei punti pericolosi come alcuni tornanti a picco sul lago, si propone la separazione dei flussi con un filtro a verde residuo posto nella parte centrale, così come si propone di mantenere in parte separati i pedoni dagli MTBkers nei tratti di sentiero con larghezza sufficiente.
Come meglio specificato nelle sezioni tipo di progetto, dove possibile si propone un sentiero a due quote, una interna per le MTB ed una esterna per i pedoni, senza una separazione fisica verticale se non per un minimo salto di quota che ne determina visivamente una discontinuità.
Al fine di aumentare la “trasparenza” del parapetto esistente in tondelli massicci di legno e limitarne la forte presenza nell’ambiente roccioso della rocchetta e l’impatto visivo da lago, si propone un sistema di protezione che si ispira tipologia delle reti in aderenza posizionate nel tempo sui costoni in roccia del monte Rocchetta.
Si prevede un sistema di protezione a lago con profili verticali in acciaio corten a passo 3 m ed un sistema a rete in fune in acciaio inox tipo “CXS” che garantisce caratteristiche di trasparenza ed ottime proprietà meccaniche e di durabilità.
dettagli ancoraggi rete in fune in acciaio inox tipo “CXS”
sezione tipo e prospetto sistema di protezione a lago a rete in fune in acciaio inox
partenza a Riva - sentiero chiuso per lavori in corso d'opera
PHOTO GALLERY CANTIERE
SECONDA FASE
INVERNO 2018-2019
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PHOTO GALLERY CANTIERE
PRIMA FASE
INVERNO 2017-2018
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